Reflusso gastroesofageo: QUALE DIETA?

La malattia da reflusso gastro-esofageo è una condizione molto frequente nella popolazione, caratterizzata da episodi ripetuti di risalita del contenuto gastrico verso l’esofago.
La maggior parte dei pazienti affetti da reflusso gastro-esofageo manifesta pirosi, ossia la sensazione di bruciore che risale dall’addome verso il torace, e rigurgito acido, cioè la spontanea risalita del contenuto gastrico acido fino alla gola. Una certa percentuale manifesti sintomi atipici, di più difficile interpretazione per il medico curante. Essi comprendono dolore toracico, tosse cronica o raucedine in soggetti non fumatori, asma , broncopolmoniti, otiti e odontopatie ricorrenti.

Accanto alla terapia farmacologica di competenza medica, nel trattamento del reflusso-gastro-esofageo vanno prima di tutto modificati lo stile di vita e le abitudini alimentari attuando alcuni accorgimenti dietetici e comportamentali.

 

 

 

PARTIAMO DA ALCUNI CONSIGLI GENERALI, NON SOLO DIETETICI:

• consumare pasti piccoli e frequenti, in modo da non riempire eccessivamente lo stomaco, con conseguente maggiore probabilità di “spinta” del cibo dallo stomaco verso l’esofago: 5/6 pasti più piccoli sono da preferire ai classici 3 pasti di più grande volume;

• mangiare con calma masticando a lungo il cibo, in questo modo diminuisce il tempo di permanenza nello stomaco e si riduce la probabilità di reflusso;

• evitare il fumo: diminuendo il tono di contrazione dello sfintere gastroesofageo (valvola tra stomaco ed esofago), il fumo favorisce il reflusso;

• mantenere una postura retta durante e dopo i pasti;

• non distendersi subito dopo aver mangiato, aspettare almeno due ore o ancora meglio fare una breve passeggiata nella fase postprandiale. Questi accorgimenti riducono il rischio di reflusso;

• dormire con il letto leggermente rialzato (10-20 cm) dalla parte della testa riduce il reflusso;

• ridurre la pressione addominale evitando abiti o cinture troppo strette o sforzi fisici nella fase postprandiale.


MA QUAL È LA DIETA “GIUSTA” PER IL REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO?

La dieta “giusta” per il reflusso gastro-esofageo deve evitare i cibi che possono aumentare le possibilita’ di reflusso causando una diminuzione della pressione dello sfintere gastro-esofageo inferiore, aumentare la secrezione acida gastrica, irritare la mucosa dell’esofago e/o rallentare lo svuotamento gastrico.

Per questo motivo la dieta per il reflusso gastro-esofageo deve:

• ridurre i grassi alimentari, per cui consumare piatti semplici e poco elaborati (evitare fritti, soffritti abbondanti, sughi elaborati,panna, besciamella, lardo, strutto, carni grasse, pesci grassi, formaggi stagionati, latte intero,cioccolato, frutta secca…); per condire usare olio extravergine di oliva, dove possibile a crudo e preferire cotture semplici e digeribili (al vapore, al forno, alla griglia evitando di far bruciare i cibi…)

• evitare il caffè (anche decaffeinato), i tè (di qualsiasi tipo) e la cioccolata (di qualsiasi tipo), ed evitare tutte le bevande e i cibi contenenti derivati di tè, caffè e cioccolata. Fare attenzione alle bevande energizzanti che possono contenere caffeina. Anche alcune piante utilizzate per infusi e tisane possono contenere caffeina (ad esempio l’erba mate, caffè verde…)., quindi verificare sempre leggendo le etichette o informandosi sul prodotto in caso di erbe, infusi..) Alternative al caffè: caffè d’orzo, provare il ginseng;

• evitare le bevande gassate che possono favorire il reflusso aumentando l’aria nello stomaco e aumentando la pressione intra addominale, favorendo il reflusso;

• evitare i succhi di frutta e le bevande molto zuccherate;

• evitare l’alcol, soprattutto vino bianco e superalcolici,che hanno un’azione diretta sulla mucosa esofagea, stimolando la secrezione acida e favorendo la “pirosi”(cioè il bruciore). Nelle occasioni in cui si decide si consumare vino, preferire quello rosso e in piccole quantità (un bicchiere);

• evitare i cibi piccanti, le spezie e i cibi speziati (pepe, cannella, noce moscata, curry, peperoncino…); anche la menta è tra le erbe da evitare;

• evitare i cibi molto dolci, ad elevato contenuto di zuccheri;

• evitare/ridurre il consumo di pomodoro, peperoni e succo di limone. Attenzione anche alla frutta acidula come limoni, mandarini, arance e agrumi in generale, cedro, ananas, ribes, melograno; quindi evitare la pasta al pomodoro, meglio una pasta alle verdure o in bianco;

• evitare/ ridurre il consumo di cipolla e aglio (attenzione ai soffritti e ai cibi confezionati e ai pasti fuori casa);

• evitare/ridurre la frutta secca e semi oleaginosi (lino, sesamo, zucca, girasole..), le mandorle e i pinoli normalmente sono ben tollerati, provare con piccole quantità di essi;

• evitare le gomme da masticare;

• evitare cibi molto caldi e molto freddi

Si consigliano invece alimenti proteici a ridotto contenuto di grassi come carni magre, pesce, latte scremato, formaggi magri e cibi a base di carboidrati a basso contenuto lipidico come pane, pasta, riso, verdura (evitare la lattuga attenzione), che aumentano il tono di contrazione dello sfintere.

Tra le carni grasse evitare: salsicce, costarelle, bistecche di coppa, pollo e tacchino con pelle, puntine di vitello…in generale evitare/ridurre tutti i tagli di carne con grasso visibile; anche a costate e tagliate di vitello che sono tagli semigrassi, non esagerare nelle quantità. Ridurre il consumo anche delle carni rosse, quindi prediligere pollo, tacchino e coniglio.

Tra gli insaccati evitare quelli più grassi come mortadella, coppa di testa, salame e non eccedere nel consumo settimanale di affettati magri (prosciutto cotto, crudo…) perché ricchi in sale e il sale ha potere irritante.

Tra i pesci mangiare in quantità limitate i pesci grassi come salmone, sgombro, tonno, sarde… e ridurre il più possibile l’uso di molluschi e crostacei. Fondamentalmente preferire il pesce bianco come merluzzo, sogliola, platessa, coda di rospo…

Tra i formaggi preferire quelli freschi e magri, meglio se light. Se possibile provare i formaggi senza lattosio. In generale non eccedere nel consumo di formaggi e latticini.

L’uovo non ha molte controindicazioni, ma meglio se cotto al vapore o alla coque. Fritto o sodo non è ben tollerato.

Per quanto riguarda i legumi, la tollerabilità è soggettiva, quindi testare i legumi , magari lontano da cibi notoriamente sconsigliati, per capire se sono o no ben tollerati

Anche i prodotti integrali possono o no essere tollerati, dal momento che la maggiore ricchezza in fibre aumenta il tempo di permanenza nello stomaco, molte persone non riescono a consumar ei prodotti integrali. A questo proposito, se i prodotti integrali non fanno parte dell’alimentazione abituale il consiglio è di introdurli, almeno in piccola quantità (il pane a cena o la pasta a pranzo), se fanno già parte dell’alimentazione abituale il consiglio è provare a seguire i consigli sopraelencati continuando a consumare i cibi integrali, se i sintomi migliorano sensibilmente mantenere i cibi integrali nella propria alimentazione, se non migliorano o non migliorano del tutto provare per un periodo a sostituire i prodotti integrali con i corrispondenti non integrali

Ritengo importante sottolineare che nelle condizioni di reflusso gastro-esofageo esiste infatti una importante variabilità individuale nella risposta all’assunzione del cibo e alla dieta, per cui alcuni cibi risultano controindicati per qualcuno ma ben tollerati da altri. Per questo motivo è molto utile tenere un diario alimentare dove annotare tutti i cibi che causano disturbi, al fine da eliminarli dalla propria alimentazione o consumarli in piccole quantità tollerate, migliorando sensibilmente la sintomatologia.

 

Dott.ssa Lucia Capone

Fano, Lucrezia, Pesaro e Cesena